Puoi scacciare la natura con un forcone, ma lei tornerà comunque.
(Naturam expellas furca, tamen usque revenit).
[Quinto Orazio Flacco, Epistulæ IX24, 20 a.C.]
A volte si ha l’impressione che i comportamenti più nocivi dell’uomo nei confronti della Natura derivino da una sorta di senso di inferiorità verso di essa, dunque da uno sconforto cronico che alimenta una costante rivalsa, un voler dimostrare (a se stesso) di poterle essere superiore, dominante, soggiogante.
Questa cosa temo dimostri bene quanto l’uomo si dimostri spesso alienato dalla dimensione naturale rifiutando la cognizione di esserne pienamente parte, invece, come ogni altro organismo che abita il mondo. Tale alienazione impedisce all’uomo di percepire quanto sopra come una virtù, un privilegio, non come una pecca da compensare.
In effetti, non vi sono superiorità o inferiorità nella Natura ma un equilibrio dinamico dacché vitale, che se rotto genera scompensi e danni inevitabili per chiunque sia “Natura”. Così, i guasti inferti dall’uomo all’ambiente naturale inesorabilmente gli si ritorcono contro, generando il suddetto senso di inferiorità e impedendogli di capire che, se la Natura è invincibile, anche l’uomo lo è ma soltanto se rimane parte di essa. Altrimenti, quell’inferiorità non solo viene dimostrata ma diventerà fonte di guai sempre peggiori, ai quali l’uomo prima o poi non riuscirà più a scampare.

come non condividere in pieno ciò che scrivi. Vivo nella natura che amo, ma vedo e sento sempre di più l’indifferenza e l’incuria delle persone. Mi sembra di combattere contro i “mulini a vento” 😔
Ciao Giovanna! Hai ragione, ma è anche vero che i mulini a vento girano finché il vento c’è: e prima o poi calerà, ne sono certo. Spero/speriamo solo che non sia troppo tardi.
Grazie e ciao!
La natura vincerà sempre perché lei c’è ma noi passiamo
Anche, e pure questo sarebbe un buon motivo per non devastarla in base ai nostri interessi, visto quanto sono fugaci rispetto al tempo della Terra.
Infatti sarebbe un ottimo motivo.