Piancavallo, che una volta era “montagna”

[Piancavallo d’estate – ma ormai anche d’inverno. Foto di Croberto68, opera propria, CC BY-SA 3.0, fonte commons.wikimedia.org.]
Su “PordenoneToday” si legge che a Piancavallo, località sciistica in comune di Aviano (Pordenone), è stata montana una pista da sci in plastica per sciare senza che vi siano la neve e le condizioni climatiche adatte, dunque anche d’estate: «una necessità data dal cambiamento climatico». Il tutto al costo di 300mila Euro di soldi pubblici, stanziati dalla Regione Friuli-Venezia Giulia. «Piancavallo – ha commentato la locale Scuola italiana sci e snowboard – cerca sempre di stupirci con nuove proposte e attività.»

Be’, credo che la notizia si commenti da sé.

Va solo fatta qualche precisazione.
Una pista da sci in plastica non è una pista da sci.
Lo sci che si fa su una pista di plastica non è sci.
Una pista di plastica non è «una necessità data dal cambiamento climatico» ma la manifestazione di un’alienazione politica.
I 300mila Euro spesi in questo modo non sono un investimento ma uno spreco di denaro pubblico.
La Scuola italiana sci e snowboard di Piancavallo non è (più) una “scuola di sci e snowboard”.
La montagna di Piancavallo non è più montagna.

Ecco.

Spiace molto affermarlo – lo dico a me per primo – ma certe località turistiche che decidono in modi talmente scriteriati e anche un po’ inquietanti di svilire, degradare, ridicolizzare le proprie montagne al solo scopo di ricavarci qualche guadagno materiale e con la mera speranza di pararsi il sedere (passatemi tale formula) dalla realtà in divenire, non meritano più di essere visitate da chiunque si ritenga un vero appassionato di montagna e ne abbia a cuore la bellezza e il futuro. Punto.

(Le foto della pista di plastica sono prese dalla pagina facebook.com/ScuolaItalianaSciPiancavallo.]

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