Brand New Gallery, Milano: “Changing states of matter” / Cristina Lei Rodriguez “Recover”, dal 31/05 al 28/07

La collettiva Changing states of matter è una mostra pensata per svelare i processi della creazione artistica, che si svolgono attraverso una “produzione ipotetica” del reale, portata al limite estremo dell’esperienza sensoriale. Attraverso la frammentazione del lavoro iniziale, questo gruppo di artisti indaga la materia per rivelarne nuove forme e sembianze, dando vita a mondi misteriosi ottenuti sovvertendo le tecniche artistiche tradizionali. Ognuno degli artisti inclusi in questa group show sceglie il mezzo espressivo in base alla propria esperienza della materia tangibile e dell’intimità della memoria. La materia diviene quindi metafora delle strutture sociali e delle realtà che ci circondano, e la sua aggressione diviene pratica utile ad esplorare il rapporto con l’alterità ed il reciproco scambio che costantemente avviene tra le persone e gli oggetti.
Sebbene alcune delle opere proposte in questa mostra possono sembrare, nei termini canonici della storia dell’arte, molto tradizionali, la differenza è apportata dalla sovversione dei luoghi comuni ereditati e connessi con il genere. Esse svelano una tensione evidente tra il pensiero ed il processo costitutivo, che consente di concepire una nuova modalità scultorea offrendo una visione caleidoscopica di spazi indefiniti.

Le forme scultoree elaborate da Cristina Lei Rodriguez sono conglomerati astratti provenienti da un’era post atomica, di cui narrano le vicende di decadenza e rovina. Sebbene i processi naturali di crescita e declino siano stati una tematica che ha ispirato gran parte del suo lavoro, recentemente l’artista ha deviato lo sguardo lontano dalla natura, per rivolgerlo verso costruzioni culturali di incertezza ed instabilità. Nei suoi ultimi lavori, la materia è sagomata con sensibilità critica nei confronti della voracità bulimica e del glamour impenitente che accompagnano il capitalismo contemporaneo, dell’accumulazione della ricchezza che va di pari passo con la minaccia di un collasso sistemico totale.
Per realizzare le sue sculture, Cristina Lei Rodriguez adotta una sorta di ready-made ottenuto impiegando una molteplicità di materiali come plastica, resine, reti metalliche, gesso, vernice e detriti, modellati attraverso un’estetica gestuale di distruzione e decomposizione, grazie a cui essi si schiacciano, si accartocciano, si ritorcono su se stessi o sporgono grevemente verso l’esterno, colando una folta pittura materica sui piedistalli da cui si elevano.

Giovedì 31 Maggio Brand New Gallery, una delle gallerie più cool* di Milano, inaugura due nuove mostre: in galleria 1 la collettiva Changing states of matter, con opere di Aaron Angell, Bianca Beck, Lynda Benglis, Steve Bishop, Kadar Brock, Matthew Chambers, Folkert de Jong, Nicolas Deshayes, Sam Falls, Ryan Foerster, Antonia Gurkovska, Gabriel Hartley, Jessica Jackson Hutchins, Mai Thu Perret, Rona Pondick, Ry Rocklen, Analia Saban, Ivan Seal, Molly Zuckerman-Hartung.
In galleria 2 Recover, prima mostra personale in Italia dell’americana Cristina Lei Rodriguez.
Cliccate sulle immagini per visitare le pagine nel sito web di Brand New Gallery dedicate alle due mostre.

*: lo so, lo so. “Cool” è diventato uno degli anglicismi più usati qui da noi spesso con assoluta banalità e inutilità, e quasi sempre perché fa’ figo usarlo. Ma credo che, per Brand New Gallery, l’accezione resti ben salda in un ambito virtuoso, anche per come la galleria milanese sappia andare oltre la mera opera di esposizione d’arte contemporanea per diventare un centro di promozione della cultura, e un supporto pratico per chi di “buona” cultura ne abbia da offrire.
Ecco. Visitatela, e capirete cosa intendo.

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