Le recenti elezioni regionali (e non solo) osservate da un punto di vista… montano

Riguardo le elezioni regionali appena svoltesi in Veneto, Campania e Puglia, e in generale rispetto alle elezioni d’ogni genere degli ultimi anni in Italia, personalmente trovo parecchio significativo il reiterarsi del solito atteggiamento dei politici d’ogni parte nei confronti dell’unica, vera e ormai sancita “vittoria” che emerge da tempo, appunto, da tali consultazioni: quella dell’astensionismo.

Ormai quasi 6 italiani su 10 non vanno a votare eppure gli esponenti politici cantano vittorie o lamentano sconfitte dei propri schieramenti come nulla fosse, limitandosi a qualche commento infastidito sulle percentuali così alte di italiani che non votano: probabilmente perché sanno che, al netto di chi proprio di votare non gliene importa nulla a prescindere (ma credo sia solo una piccola parte dei non votanti), l’astensionismo rappresenta la vera e unitaria sconfitta di tutta la politica italiana, per motivi che è inutile ribadire nuovamente e che solo i tonti non capiscono ancora. Motivi ai quali va ormai aggiunta l’incapacità di dire e fare qualcosa per contrastare tale crescente astensionismo: i politici proseguono imperterriti con le loro messinscene propagandistiche di parte, proprio come dei guitti sul palcoscenico di un teatro dalla cui platea il pubblico se ne sta andando ormai stanco e infastidito dallo spettacolo, ma quelli lo continuano come nulla fosse e senza pensare che non sia più il caso di riproporlo. Perché la colpa – pensano i suddetti “teatranti” con tutta la loro boria – è certamente del pubblico che se ne va, non dello spettacolo che non funziona più!

[Infografica tratta da qui.]
Be’, è lo stesso atteggiamento – uno sconcertante mix di altezzosità, menefreghismo, inettitudine e ipocrisia – che trovo nei politici i quali, nonostante l’evidenza lapalissiana della crisi climatica e degli effetti concreti sull’ambiente, continuano a reiterare idee, interventi e opere come nulla fosse: in ambito globale (si veda come sta andando l’ennesima COP in merito ai combustibili fossili, ad esempio) così come sulle nostre montagne riguardo lo sfruttamento dei territori in quota per fini ben poco consoni alla realtà corrente. Sotto i 2000 metri di quota non nevica più a sufficienza e non ci sono le temperature atte a garantire la sostenibilità delle stazioni sciistiche? «Si finanzino nuovi impianti di risalita e di innevamento artificiale!» rispondono i politici. Il mercato turistico dello sci è stagnante mentre è in crescita costante la frequentazione alternativa della montagna invernale? «Si finanzino nuove funivie e si amplino i comprensori sciistici!» insistono i politici. Le montagne stanno continuamente perdendo i servizi di base in forza dei tagli alle risorse pubbliche e faticano a garantire una vivibilità confortevole alle proprie comunità, così alimentando lo spopolamento? «Si stanzino risorse per nuove infrastrutture al servizio dei turisti!» ripetono i politici. Sempre meno italiani vanno a votare, di fatto sancendo la sconfitta anche dei partiti che “vincono” le elezioni? «Abbiamo vinto!» esultano i politici.

Perché la colpa è sempre di chi evidenzia l’incongruenza e l’insostenibilità di certi progetti e dei soldi pubblici che li finanziano rispetto alla realtà delle cose, mai loro che quei progetti insensati continuano a proporli e imporli nonostante questa stessa realtà.

Ecco. Non aggiungo altro, non credo serva.

P.S.: un appunto interessante riguardo i risultati elettorali in Veneto… Sarà una coincidenza ovvero un dato da contestualizzare ma la provincia ove si è presentata ai seggi la minor quantità di persone è Belluno, guarda caso quella con maggior territorio montano e alla quale sono state imposte le opere olimpiche per Milano Cortina 2026, tra le quali la contestatissima nuova pista di bob da 120 milioni di Euro. Non solo: è anche quella dove il Presidente della Regione uscente e non più eleggibile, grande promotore delle Olimpiadi e in particolar modo della suddetta pista di bob, ha preso il minor numero di preferenze personali.