Erlend Loe, “Doppler, vita con l’alce”

Chi conosce anche solo minimamente il mondo letterario scandinavo (magari se lo ha fatto seguendo i tanti post che questo blog sta dedicando ad opere di autori nordici) saprà che il principale esponente di questo mondo è certamente Arto Paasilinna, non solo per quantità di copie vendute ma anche per la capacità dimostrata di compendiare nel proprio stile, nella maniera più piena e letterariamente fruttuosa, le principali peculiarità del modo di scrivere scandinavo… Bene, detto ciò, posso ora aggiungere che Erlend Loe, autore di un’altra opera abbastanza nota quale è Naif.Super (seppur la “notorietà” dei libri scandinavi è comunque caratteristica che resta ben compresa nella cerchia comunque ancora “underground” dei suoi lettori, e grazie soprattutto alla meritoria opera della casa editrice Iperborea, per la quale escono quasi tutti i suddetti libri), con questo suo Doppler, vita con l’alce, si è abbastanza paasilinnizzato, pur mantenendo connotati propri di temi e di stile, piuttosto simile a quello ritrovabile nel citato Naif.Super

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