È uscito il numero 1 di Rrose, bimestrale sulla creatività: dalle arti visive al design, passando per la fotografia, la grafica, la scenografia, l’illustrazione, la street art, la scrittura, la video art, la comunicazione, la moda, la musica, la filosofia, la psicoanalisi.
A questo primo numero di Rrose partecipano: Mimmo Jodice, Germano Celant, Bruno Ceccobelli, Gillo Dorfles, Angelo Ferracuti, Mauro Cicarè, Fabrizio Ottaviucci, Enzo Mari, Vittorio Zincone, Margherita Palli, Dem, Lorenzo Fonda, Mauro Bubbico, Annamaria Testa, Pasquale Barbella, Monica Randi (Astoria), Barbara Garlaschelli, Elisa Savi Ovadia, Maurizio Ferraris, Piero Feliciotti, Chiara Gabrielli, Paolo Rinaldi, Massimo De Nardo.
Rrose è su carta (di ottima qualità, peraltro), 60 pagine in free press, ed è il magazine di Rrose Selavy, associazione culturale per le arti visive, musicali e sceniche, veramente intrigante e sorprendente quanto il nome che si è data: Rrose Sélavy è infatti come Marcel Duchamp, forse il più innovatore artista del Novecento, definito il “padre” del dadaismo, firmò alcune sue opere (ready-made). Nel 1924 Man Ray fotografò Duchamp in abiti femminili: “Rrose Sélavy alias Marcel Duchamp”. Questo celebre ritratto è oggi conservato al Philadelphia Museum of Art.
Conosceteli, l’associazione e il magazine: lo meritano parecchio.